domenica 26 febbraio 2012

L'essenza del Potere


Mentre stavo lì a pensare come cominciare in modo "degno" il mio nuovo spazio di riflessioni, il mio inizio è venuto da solo a trovarmi, come spesso succede.
Si è materializzato davanti ai miei occhi sotto la forma di una riflessione di una autrice estratta da un suo brano pubblicato nel sito letterario che frequento. Eccolo qui:
"...Si tende a credere che per cambiare le cose ci vogliano grandi gesti; gesti eclatanti, eroici, clamorosi… Credo che ciò che conti veramente sia far sentire sempre la propria voce, con qualunque mezzo a disposizione. Prendere una posizione… e non importa se, poi, saremo solo dei puntini…"
Per l'appunto, farsi sentire, sempre e comunque. Non lasciare che siano i "Grandi" a decidere le sorti del mondo senza neppure fare la cosa più semplice che ci possa essere: esprimere la propria opinione.
Si ma poi cosa ottieni? Il mondo sempre dai Grandi sarà governato, no? Il Potere sarà sempre nelle loro mani.
Be' anzitutto avrai ottenuto un primo risultato innegabile: ti sentirai meglio con te stesso. Esprimersi, uscire dal mutismo e dare voce alle proprie idee, dopo ti fa sentire sempre meglio, soddisfatti. E non ditemi che non l'avete mai provato.
Ma c'è ancora di più. Prima dicevo che il Potere è sempre e comunque nelle mani dei Grandi, come la Storia ci insegna.
Ma cosa è veramente il Potere? Qual è la sua reale natura e consistenza? Sono i soldi, le posizioni ai vertici delle istituzioni, le amicizia e conoscenze influenti?
Sì, certo, indubbiamente. Ma c'è dell'altro. Qualcosa che non sta nelle corde dei Grandi uomini che lo esercitano, qualcosa che invece alligna dentro di noi, ben radicato, e che a ben vedere costituisce la vera profonda essenza del Potere, quello con la "p" maiuscola.
E questa vera essenza è il nostro mutismo, la nostra indifferenza e ignavia, l'ignoranza come scelta di vita a fronte della continua ricerca della conoscenza e della consapevolezza, la rassegnazione con cui accettiamo le scelte degli altri, dei "Grandi", la perdita della capacità di indignazione, della voglia di riscatto.
Perché in fondo se il Potere ci opprime, ci schiaccia, ci spinge giorno dopo giorno verso la povertà e la schiavitù, e non è affatto l'espressione della volontà dei popoli, se questa è la manifestazione del Potere oggi (e sempre nella Storia), il vero motivo e quanto detto sopra.
Chiudo con una citazione che ho sempre amato. Viene da un presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson:     
"Se un popolo si aspetta di poter essere libero restando ignorante, spera in qualcosa che non è mai stato e che mai sarà."