lunedì 21 maggio 2012

Le tasse e la ricetta magica di Monti


Innegabilmente essere laureati alla Bocconi ha vantaggi decisivi su tutti gli altri non-bocconiani in termini di comprensione della realtà e, soprattutto, capacità di trovare soluzioni brillanti ai problemi.
Dunque di fronte al problema tanto prioritario quanto vecchio e consolidato dell'evasione fiscale che ha generato il nostro attuale Debito Pubblico (su questo punto tornerò sicuramente, ma il fatto che il Debito Pubblico italiano sia diretta conseguenza di decenni di mancato gettito, basta l'aritmetica a dare indiscutibile certezza) il nostro eccelso Conducător ha coerentemente confermato il suo "massimo sostegno alla lotta all'evasione", ci ha ricordato ancora che "pagare le tasse è un dovere dei cittadini", e inoltre ha assicurato che "il governo sta lavorando per un fisco meno intrusivo".
Non so se avete apprezzato tutta la scienza che traspare da queste parole. La sapienza politico-economica di queste affermazioni è seconda solo alla prescrizione di Mary Poppins "basta un poco di zucchero e la pillola va giù".
Infatti, estrapolando dalle parole del Presidente un progetto politico, sembrerebbe che la sua ricetta per la riduzione dell'evasione fiscale sia qualcosa del tipo: rendiamo il fisco meno invasivo e in pari tempo ripetiamo continuamente ai concittadini che non pagare le tasse è brutto bruuuutto, e voilà, il gioco è fatto.
Io, essendo un ignorante e rozzo non-bocconiano penserei che "massimo sostegno alla lotta all'evasione" e "lavorare per un fisco meno intrusivo" siano due fatti in lampante contraddizione; ma per carità, di fronte a cotanta scienza abbasso il capo...
Tanto più - argomenterei - che essendo l'evasione radicata da molti decenni in Italia, rompere questo andazzo ed avere una VERA, SERIA E RILEVANTE lotta all'evasione che porti ad un consistente recupero di gettito (altro che la "sciocchezzuola" dei 12.7 miliardi recuperati nel 2011, a fronte di una evasione che è almeno dieci volte tanto) richiederebbe un netto segnale di discontinuità rispetto alla imbelle tolleranza del passato.
Staremo a vedere, anche se a prima vista questa ricetta sembra un'ennesima riproposizione dei tanti teatrini del passato, a partire da quelli di stampo democristiano, che in realtà celavano la consueta strategia di non toccare quello che possiamo a ragione chiamare "regime fiscale agevolato" a favore del dieci per centi dei più alti redditi italiani.
Infatti il messaggio di fondo era il seguente: le tasse? Be', qualcosa pagate anche voi, dài... Senza impegno, eh! Tanto non vi controlla nessuno, state tranquilli... E soprattutto non rischiate niente, seppure vi arriva qualche accertamentino, di galera comunque non si parlerà mai... Al limite vi potrebbe toccare di restituire una parte di quello che vi siete fregati, ma al massimo un 30%, via... Alla fin fine vi sarà comunque convenuto!

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