giovedì 21 giugno 2012

Salviamo le banche spagnole!


La sapete quella del correntista convocato dal direttore della sua banca?
Allora, un tizio viene chiamato dal direttore della sua banca il quale, dopo averlo fatto accomodare, lo apostrofa dicendogli «Ma lei si rende conto di aver emesso degli assegni scoperti?»
L'uomo lo guarda perplesso e risponde «Ma che vuol dire, direttore?»
Il funzionario, allibito, replica «Come che vuol dire? Lei ha firmato degli assegni senza copertura, il suo conto è in rosso!»
«In... rosso?... cioè?»
Il direttore della banca non crede ai suoi orecchi, ma questo tipo dove vive?
«Sì, insomma, lei non ha più soldi in banca, anzi ha debiti! Ha capito adesso?»
L'uomo si apre ad un sorriso radioso, finalmente ha capito!
«Ah, adesso capisco! Va bene direttore, mi scuso e rimedio subito. Mi dica quanti soldi mancano, le faccio subito un assegno...»

A me questa barzelletta fa molto ridere, soprattutto perché trovo che esprima benissimo l'approccio schizofrenico che in tanti hanno verso il denaro in questo nostro scassatissimo mondo.

A questo proposito vi voglio raccontare un'altra storiella, ancora più divertente!
State a sentire.

Dunque l'Europa ha deciso di "salvare" le banche spagnole, indebitate fino al collo. Per farlo stanzierà 100 miliardi di euro, che gli saranno prestati all'interesse del 3%.
Questi 100 miliardi proverranno dall'EFSF, fondo salva-Stati per gli amici. Ovvero a pagare saranno gli Stati europei (cioè stringi stringi alla fin fine pagherà Pantalone, ovvero il popolo-bue, come al solito).
Una quota rilevante di questi 100 miliardi, circa 20 (per la precisione 19.8), saranno a carico dell'Italia.

Ma l'Italia... ce li ha questi 20 miliardi da prestare alle banche spagnole?
Ma figuriamoci, certo che no!
E quindi, come faremo?
Ma non c'è problema, come volete che faremo? Faremo come abbiamo fatto sempre, ovvero ce li faremo prestare.
E chi ci presterà questi 20 miliardi?
Be', potremmo utilizzare il solito canale, ben noto e collaudato, dei Titoli di Stato, giusto?
Giustissimo! E quindi, visto che con lo spread attuale gli interessi sui nostri titoli stanno intorno al 7% alla fine della fiera avremo realizzato questo meraviglioso scenario: ci faremo prestare 20 miliardi al 7% per prestarli a nostra volta a qualcun altro al 3%!

Che ne dite, non è divertentissima?
Io trovo che sia addirittura più divertente di quella vista prima.

Ci sarebbe da sbellicarsi dalle risa se non fosse che... che... che...
Che non è una barzelletta, è tutto assolutamente, incredibilmente, assurdamente VERO!
Cioè SUL SERIO le "teste d'uovo" (evitate facili variazioni, per favore) che guidano le sorti europee hanno concepito questo geniale piano di salvataggio per le povere banche spagnole.

Notate bene, ciò che ci accingiamo a salvare con i nostri soldi, indebitandoci ulteriormente, non sono magari poveri cittadini spagnoli truffati da banche che hanno investito male e poi sono fallite.
Nooo! Fosse così sarebbe quanto meno concepibile.
Noi ci indebitiamo per salvare delle banche, proprio le banche, magari delle istituzioni guidate da imbecilli o squali (o tutt'e due) che hanno speculato fregandosene di dove si andava a finire, e probabilmente i responsabili del crac bancario spagnolo resteranno pure al loro posto con i loro lauti stipendi a molti zeri!

Ma non eravamo in un modello capitalistico?
Ma non era nel capitalismo che esisteva la competizione, per cui quando un'azienda fallisce semplicemente chiude la baracca e arriva il curatore fallimentare a smembrare l'azienda vendendo il vendibile?
Forse ricordo male io...

O forse siamo in una variante PARACULA del capitalismo, in cui i "soliti noti" fanno i capitalisti finché c'è da prendere, cioè con i profitti, mentre invece quando ci sono le perdite improvvisamente si scoprono tutti comunisti, e quindi concordemente tali perdite vengono "socializzate".

Fermate il mondo: voglio scendereee!

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